E' evidente che, vivendo in una società malata come la nostra, può sembrare insolito; ma basta con le ipocrisie e il populismo: ripristiniamo il corretto principio della presunta innocenza. Un paese civile deve avere il coraggio di attuare e rispettare i principi fondamentali di civiltà, anche quando essi possono creare turbamenti, a ragione, nella percezione dell'opinione pubblica: torniamo a considerare gli indagati presunti innocenti e non presunti colpevoli. Se ricoprono cariche pubbliche, gli indagati vanno tenuti sotto controllo, ma devono rimanere al loro posto se si ritengono innocenti; la carica va sospesa se risultano colpevoli al primo grado di giudizio; revocata in caso di colpevolezza al secondo grado di giustizia e ripristinata soltanto con un eventuale sentenza di assoluzione in cassazione. Vedrete che saranno più veloci anche i processi. Se invece il principio della presunta innocenza verrà meno, diventeremo tutti presunti colpevoli: praticamente ci sarà l'equiparazione tra buoni e cattivi. A tutto vantaggio dei malfattori. E non credo sia corretto, seppur NOBILE, cavalcare l'onda delle "liste pulite" da chi ha avvisi di garanzia. Sono assolutamente d'accordo quando si dice NO a chi si è sporcato di reati. Però tenere fuori dalle liste chi ha semplicemente degli avvisi di garanzia è fuori dai nostri ideali garantisti. Daremmo potere giudiziario a semplici accusatori, avvicinandoci spaventosamente a forme estreme di giustizialismo. La caccia alle streghe, il maccartismo: ricordano qualcosa di molto negativo. E poi, quante conseguenze ci sarebbero! Immaginate quante denunce squisitamente inventate per danneggiare validi avversari politici, altrimenti imbattibili..
Nessun commento:
Posta un commento