In un paese normale Michele Santoro non farebbe il giornalista ma militerebbe in un partito politico o in un'associazione di categoria e avrebbe il "sacrosanto" diritto di esprimere le sue "sacrosante" opinioni nel tentativo di convincere altre persone a pensarla come lui. Ovviamente, analogo discorso vale anche per molti altri giornalisti. Io credo che sia una questione di deontologia professionale e quindi mi chiedo, come mai l'ordine dei giornalisti non sia mai intervenuto a tal riguardo. Il requisito primordiale del giornalista è l'imparzialità. Molti dicono: nessun uomo è imparziale, quindi è meglio evitare l'ipocrisia. Giusto, ma un professionista, se vuole, può comportarsi da persona imparziale e lasciare il ruolo del dibattimento alle parti! E l'ordine dei giornalisti deve farsi garante a tal riguardo. Non consideriamo, per carità, l'ipotesi che non si possa esercitare la propria professione in maniera imparziale! Altrimenti.. l'antifona dovrebbe valere anche per i magistrati giudicanti e cadrebbe l'impianto portante l'ordinamento dello stato.
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