L'Abruzzo si è distinto negli ultimi anni per un grande esempio di mobilitazione popolare tesa a rivendicare il diritto dei cittadini a determinare gli obiettivi strategici del territorio in cui vivono. Mi riferisco alla mobilitazione che ha contagiato l'intera popolazione abruzzese per impedire la costruzione del centro oli di Ortona. Gli abruzzesi hanno espresso con grande chiarezza la propria avversione verso obiettivi strategici di sfruttamento petrolifero e la propensione, invece, verso un Abruzzo orientato al turismo, specificatamente balneare e di montagna.
Parlando di turismo balneare la regione e gli enti devono fare quanto possibile per creare le condizioni affinché questo accada: semplificare le norme, incentivare strutture di supporto e di accoglienza, migliorare mobilità e accessibilità alle spiagge, vitalizzare, attraverso pro loco e associazioni, il patrimonio artistico e il calendario eventi delle città, mantenerle pulite e in ordine, regolamentare e diversificare l'offerta turistica e quanto altro, al fine di attirare e soddisfare un numero sempre maggiore di turisti.
Ma c'è un dettaglio, che dettaglio non è, che troppo spesso viene trascurato. Le spiagge vanno tenute pulite! E io credo che l'onere non debba cadere sulle istituzioni, ma sui primi diretti beneficiari dell'afflusso turistico balneare.
Su lunghi tratti di bagnasciuga della nostra costa si trovano regolarmente residui di molluschi, pezzi di legno, plastiche, alghe secche e materiali vari. Maleodoranti e a volte taglienti. Io credo che questo sia irrispettoso e indecoroso nei confronti di noi cittadini abruzzesi e dei turisti che scelgono l'Abruzzo come meta per le proprie vacanze e poco salubre, anche perchè su quel tratto di spiaggia spesso giocano bambini. Le spiagge e i primi tratti di mare vanno rastrellati e ripuliti con grande di zelo, ogni giorno alla sera o nelle prime ore di luce del mattino; se necessario anche più volte al giorno. E lo devono fare, a mio avviso, gli stabilimenti, che sono i primi a guadagnarci con il turismo balneare. Anche le spiagge libere devono essere mantenute pulite e salubri. E chi deve farlo? Anche in questo caso, io ritengo che debbano essere gli stabilimenti balneari adiacenti, perchè in fondo essi beneficiano notevolmente anche della presenza turistica nelle spiagge libere (penso ad esempio agli acquisti effettuati presso le loro strutture di ristorazione).
Spero, quindi, che si presti maggiore cura alle nostre spiagge ed oltre a pianificare un graduale rifacimento delle strutture balneari per recuperare la vista del mare, anch'essa ormai sempre più oscurata, accada presto qualcosa anche per quanto riguarda la pulizia e la salubrità delle nostre meravigliose spiagge che, solo allora avranno più nulla da invidiare ad altre ben più blasonate riviere d'Italia.
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