Per arginare la lentezza della macchina giudiziaria, si può pensare di agire in più maniere. Da un lato credo che aumentare le risorse a favore dei tribunali porti ad un aumento del numero di persone che lavorano ai processi e quindi ad un'accelerazione dei tempi: però costa. Si potrebbe semplificare la procedura civile e/o penale: ma questo porterebbe ad una riduzione della capacità giudicante del sistema. Si può istruire un sistema di rendicontazione e confronto tra tribunali diversi, per avere un termine oggettivo di paragone sull'efficienza della struttura e quindi agire con incentivi e disincentivi: si può certamente fare. Io credo, però, che un'altra cosa si possa fare: semplificare notevolmente la normativa di settore, troppo spesso complessa e volutamente ingarbugliata, che proprio per questo determina diatribe e conflitti di interpretazione (e quindi processi) tra cittadini e istituzioni. La normativa deve essere accessibile e comprensibile a quanti ne debbano usufruire, scritta in maniera organica, strutturata, semplice, sintetica, leggibile e precisa, evitando ambiguità, rimuovendo tutte le ridondanze e rendendola auto consistente, senza continui rimandi e richiami ad altra ed ulteriore normativa. Inoltre, va strutturata in capitoli e sottocapitoli e posta on line in versione aggiornata per la consultazione e la stampa.
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