Il 21 marzo 2009 Debora Serracchiani, la nuova Rosy Bindi della politica italiana, nata a Roma nel 1970, avvocato, tiene un applauditissimo intervento all'assemblea dei circoli del partito democratico, dove contesta duramente la dirigenza del suo partito e si guadagna un'improvvisa notorietà nazionale che la porta, soltanto un mese dopo, ad essere eletta al parlamento europeo! Evidentemente la conoscevano bene, altrimenti non mandavano in Europa una sconosciuta. Nell'aprile del 2013 si dimette da parlamentare europeo e si fa eleggere presidente della regione Friuli Venezia Giulia. Non si è neanche quasi insediata e ha già dato la sua disponibilità, qualora il partito glielo chiedesse, a candidarsi come segretaria del partito democratico. Ecco un altro brutto difetto dell'essere umano e in particolare della classe politica (a tal riguardo molto capace di condensare in se il meglio): sentirsi indispensabili, personalizzare tutto, circoscrivere i partecipanti. Ma dico: se vieni eletto parlamentare europeo, concentrati su quel lavoro, cerca di approfondire, di svolgere profondamente l'incarico; non pensare a quali altre cariche puoi ricoprire. In Friuli non c'era un'altra persona autorevole che potesse essere candidata alla regione? Suvvia. Ed ora, non c'è nessun altro che possa guidare il partito democratico? La verità è un'altra: i nostri politici fanno parte di una casta chiusa e vogliono mantenerla tale; il rischio che qualche estraneo possa insediarsi e scardinare il loro strapotere è temutissimo. Dunque, meglio far girare la palla.. tra di loro: meno rischi, meno sorprese.
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