mercoledì 23 maggio 2012

>> Licenziare i fannulloni

Parla bene il presidente di Confindustria e interpreta il pensiero che sempre più si va affermando nella nostra società. I fannulloni sono i coprotagonisti del decadimento economico e culturale del paese. Un paese cresce e prospera quando le le attività umane (imprese, pubblica amministrazione, enti, politica) sono competitive e innovano Oggi ciò non accade e una delle cause è certamente l'indolenza di molti scansafatiche che non impiegano il giusto impegno nel proprio lavoro, determinando cattive performance e comunque, nel migliore dei casi, un surplus di lavoro per i colleghi più seri. E' inutile illudersi di risanare l'italia durevolmente se non si affronta questo problema, senza atteggiamenti pregiudiziali ed ideologici. I fannulloni vanno richiamti e se perseverano, sostituiti per fare posto a persone più serie, che magari oggi sono privi di occupazione e devono anch'essi mantenere una famiglia. Bisogna impostare l'intero sistema, a tutti i livelli, in maniera tale che sia interesse di tutti far andare le cose nel verso giusto, penalizzando i fannulloni ed incentivando i meritevoli. Ad esempio sarebbe opportuno modulare stipendi, detrazioni, aliquote fiscali, contributi, età pensionabile, giorni di ferie, permessi in base al merito. Così si incentivano le persone! Molti obiettano che non è semplice attribuire il merito; è solo timore per un meccanismo, che promette di valorizzare i meritevoli, ma anche di penalizzare fortemente gli indolenti. In altri paesi l'applicazione del sistema meritocratico è già molto avanti. Credo si debba urgentemente altrettanto anche in Italia. Il punto di partenza è riconoscere questa esigenza, avendo il coraggio di ammettere che le aziende e lo stato non possono mantenere eserciti di nullafacenti. Poi il sistema per farlo si trova. Certamente applicare la meritocrazia non significa dare carta bianca a datori di lavoro e figure apicali, ma condizionarli all'applicazione del criterio meritocratico nella elargizione di incentivi e disincentivi ai propri dipendenti. Incentivi e disincentivi che devono essere tangibili e non lontani e insignificanti. I diritti e le tutele dei lavoratori vanno anche estesi, ma non v'è alcun diritto alla nullafacenza! Bisogna essere chiari: i meritevoli devono guadagnarci, i fannulloni devono perderci.

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