mercoledì 27 giugno 2012

>> Perchè non guarderò la partita dell'Italia.

Quasi 12 milioni di euro! E' lo stipendio annuo netto percepito da Gianluigi Buffon, portiere della nazionale italiana, secondo quanto riportato da più autorevoli testate giornalistiche. E non è neanche il più pagato. Ci sono giocatori che guadagnano tre volte tanto: è il caso, ad esempio, di Messi. 12 milioni di euro l'anno significano all'incirca un milione di euro mensili: Barack Obama deve lavorare sodo per tre anni e mezzo ed assumersi responsabilità a livello mondiale per accumulare tanto! La cancelliera Merkel deve farlo per 5 anni. E un lavoratore comune deve invece lavorare per 80 anni consecutivi (ossia dovrebbe vivere due volte) per guadagnare quanto Gianluigi Buffon guadagna in un mese! E questa la chiamiamo "società"? Io lo trovo drammaticamente iniquo; soprattutto considerando che questa stessa società ci ritira forzatamente, sotto forma di tasse dirette e indirette, oltre il 52% di quello che guadagniamo e che tassa aziende e imprese, già in difficile competizione globale, fino allo sfinimento. Ma come, ci lamentiamo degli stipendi dei parlamentari e poi non vediamo queste aberrazioni? Si può eccepire che i soldi percepiti dai calciatori sono soldi privati e quindi le società sportive hanno tutta la libertà di spenderli come meglio credono fruttino; ma, allora, se hanno tutti questi soldi da spalancare a giocatori e allenatori, perché lo Stato non può imporre loro di assumersi, ad esempio, per intero, le spese per assicurare sicurezza, viabilità e riqualificazione delle zone intorno agli stadi e alle zone di pertinenza? E perché non chiedere realmente ai calciatori un contributo di solidarietà tangibile e non solo di facciata? Forse temiamo che molti calciatori potrebbero lasciare l'Italia per andare a giocare altrove; ma l'Europa può fare altrettanto. E allora che fanno, vanno a giocare in Sud America? Non credo, sono convinto che rimarrebbero comunque in Europa. E nella peggiore delle ipotesi , qualora decidessero di abbandonare il vecchio continente, neanche ci sarebbe da disperarsi. Il calcio è sempre piaciuto, anche quando era più normale e "nostrano"; le passioni c'erano e ci sono sempre state. Forse avremmo anche maggiore spirito sportivo e magari un pò di attenzione in più anche per altri sport.

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